Salsomaggiore Terme (Web) -
04/04/2025 - Videocamera solare con sim
Oggi parliamo di un argomento che, purtroppo, è diventato sempre più rilevante nelle nostre vite: la videosorveglianza. Lo so, non è forse il tema più allegro del mondo, ma la tecnologia ci viene incontro con soluzioni sempre più intelligenti, accessibili e, diciamocelo, a volte davvero sorprendenti. Esistono migliaia di videocamere diverse sul mercato, ognuna con le sue peculiarità, ma quella di cui parliamo oggi ha una caratteristica che la rende speciale, quasi pazzesca, come direbbe chi l’ha provata: l’indipendenza energetica grazie a un pannello solare integrato. Immaginate la libertà: poter installare una telecamera di sicurezza praticamente ovunque, senza preoccuparsi di prese elettriche o cavi da tirare.
Che si tratti di un giardino, un campo isolato, una casa disabitata in campagna, un capanno in montagna o persino un traliccio a decine di metri d’altezza per sorvegliare un’ampia area, questa soluzione apre scenari impensabili fino a poco tempo fa. Il cuore di questa innovazione è proprio lui, il pannello solare. Questo piccolo (ma potente) accessorio si collega direttamente alla videocamera esterna, solitamente tramite un cavo USB fornito, e si occupa di ricaricare continuamente la batteria interna. Di giorno, con la luce del sole, la batteria si rigenera, accumulando energia per funzionare anche di notte. Sì, perché queste telecamere sono dotate anche di visione notturna, spesso avanzata, permettendo una sorveglianza efficace 24 ore su 24. L’accoppiata batteria e pannello solare rende la videocamera quasi autosufficiente, liberandoci dalla schiavitù della rete elettrica. Certo, bisogna essere realistici: il pannello ha bisogno di sole.
Se installiamo la nostra videocamera esterna sotto una tettoia fitta o in un bosco sempre in ombra, la ricarica sarà minima e la batteria si esaurirà. È importante quindi scegliere una posizione ben esposta, possibilmente orientata a sud, per massimizzare l’efficienza del pannello solare. Fortunatamente, il cavo di collegamento tra pannello e telecamera è spesso abbastanza lungo da permettere di posizionare il pannello nel punto più soleggiato e la videocamera dove serve effettivamente. Ma l’indipendenza non finisce qui. Molti modelli di questo tipo, pensati proprio per luoghi remoti, abbandonano il Wi-Fi, spesso assente in aperta campagna o zone isolate, in favore di una connessione 4G, utilizzando una SIM dati (a volte inclusa con un piano base, altre volte da acquistare separatamente).
Questo significa che, purché ci sia copertura di rete mobile (e ormai arriva quasi dappertutto), la nostra videocamera esterna con pannello solare può trasmettere immagini e allerte direttamente sul nostro smartphone, ovunque noi siamo. L’installazione è facilitata da staffe e kit di montaggio inclusi, ma attenzione a dove la posizionate: metterla troppo in basso potrebbe renderla un facile bersaglio per i malintenzionati. Un piccolo prezzo da pagare per una libertà di posizionamento senza precedenti.
Il concetto è semplice quanto geniale: un pannello solare, collegato alla videocamera, cattura l’energia del sole durante il giorno per ricaricare una batteria interna. Questa batteria alimenta la telecamera quando il sole non c’è, ad esempio di notte o durante giornate molto nuvolose. Il risultato? Un sistema di sorveglianza che, in condizioni di buona esposizione solare, può funzionare ininterrottamente per lunghissimo tempo, potenzialmente senza mai richiedere una ricarica manuale. Pensate alle implicazioni: monitorare cantieri, terreni agricoli, baite isolate, seconde case... luoghi dove tirare un cavo elettrico sarebbe costoso, complicato o semplicemente impossibile. Questa autonomia energetica è il vero punto di forza. Ma non è tutto. Come accennato, queste videocamere spesso dicono addio al Wi-Fi. Come?, direte voi.
Semplice: abbracciano la connettività mobile 4G. All’interno della videocamera si inserisce una SIM dati (proprio come quelle degli smartphone, ma abilitata solo al traffico dati). Alcuni produttori, come Citronic nel modello descritto nel testo, includono una SIM con un pacchetto dati iniziale, offrendo poi piani di abbonamento specifici. In alternativa, si può tranquillamente usare una SIM di un qualsiasi operatore telefonico, scegliendo il piano dati più conveniente. Questa scelta progettuale è fondamentale: elimina la dipendenza da una rete Wi-Fi locale, che spesso manca proprio nei luoghi dove una telecamera solare darebbe il meglio di sé.
Basta che ci sia segnale telefonico (4G, ma spesso funzionano anche con segnali inferiori, seppur con prestazioni ridotte) e la videocamera potrà connettersi a Internet, inviare notifiche e permetterci di vedere le immagini in diretta da remoto tramite l’app dedicata. Certo, la presenza di segnale mobile diventa un requisito, ma la copertura è ormai capillare in gran parte del territorio. Questa combinazione di pannello solare e connettività 4G definisce una nuova categoria di dispositivi per la videosorveglianza esterna, svincolata dai limiti fisici tradizionali e pronta per essere installata davvero ovunque serva un occhio elettronico vigile.
Idealmente, andrebbe posizionato in un punto ben esposto, senza ombre proiettate da alberi, edifici o tettoie per la maggior parte della giornata. L’orientamento verso sud è generalmente il migliore nel nostro emisfero per massimizzare la cattura dei raggi solari. Bisogna anche considerare le stagioni: in inverno, le ore di luce sono meno e il sole è più basso, quindi la carica potrebbe essere inferiore. In questi casi, o se l’esposizione non è ottimale, potrebbe essere necessario smontare la videocamera ogni tanto per una ricarica completa a casa. Fortunatamente, i produttori sono consapevoli di queste esigenze. Il cavo che collega il pannello alla videocamera è spesso abbastanza lungo (come nel modello Citronic descritto, che ha un cavo parecchio lungo).
Questo ci dà flessibilità: possiamo montare il pannello sul tetto, su un palo o in un punto molto soleggiato, e poi far scendere il cavo fino alla videocamera, posizionata magari qualche metro più in basso o in un punto più strategico per l’inquadratura, anche se meno esposto al sole diretto. Il kit di montaggio di solito include staffe sia per la videocamera sia per il pannello, oltre a tasselli e a volte persino un adesivo guida per forare con precisione. Passiamo alla videocamera vera e propria. Dove metterla? Le indicazioni generali suggeriscono un’altezza di 2-3 metri dal suolo. Questo la tiene fuori dalla portata immediata di eventuali malintenzionati (anche se il rischio furto esiste sempre per oggetti lasciati all’esterno) e offre un buon angolo di visuale.
È consigliato anche inclinarla leggermente verso il basso, circa 15 gradi rispetto al suolo, per ottimizzare il campo visivo e il rilevamento del movimento, evitando di puntare direttamente verso il sole che potrebbe abbagliare l’obiettivo. Un aspetto interessante emerso dai test sulla Citronic è che il rilevamento del movimento funziona meglio quando l’oggetto (o la persona) attraversa il campo visivo lateralmente, piuttosto che avvicinandosi frontalmente. Quindi, se possibile, posizionare la telecamera in modo che l’area di passaggio sensibile sia percorsa in diagonale rispetto all’obiettivo può migliorare l’efficacia degli allarmi.
Ricapitolando: pannello al sole (possibilmente a sud), videocamera all’altezza giusta (2-3m), leggermente inclinata e posizionata strategicamente per il rilevamento laterale. Seguendo questi accorgimenti, la nostra videocamera esterna solare lavorerà al meglio delle sue possibilità.
Alcuni modelli, come sembra suggerire il testo parlando di luce bianca, potrebbero avere anche LED a luce visibile che si attivano al rilevamento di movimento, permettendo una visione notturna a colori e fungendo anche da deterrente. Altra funzione fondamentale è il rilevamento del movimento (PIR - Passive Infrared sensor). Quando la telecamera percepisce un movimento nel suo raggio d’azione, si sveglia e inizia a registrare un breve filmato (la durata è spesso impostabile, ad esempio 10 o 30 secondi) sulla scheda microSD interna (quasi sempre necessaria e da acquistare a parte) o, se attivato, sul cloud. Contemporaneamente, invia una notifica push al nostro smartphone tramite l’app dedicata. Qui entra in gioco un’intelligenza artificiale sempre più diffusa: il rilevamento umanoide o riconoscimento della figura umana. Questa funzione è importantissima perché permette di filtrare i falsi allarmi.
Invece di attivarsi per ogni foglia mossa dal vento, un animale che passa o i fari di un’auto, la telecamera si attiva solo quando rileva una persona. Questo riduce drasticamente le notifiche inutili e concentra l’attenzione (e il consumo di batteria e dati) sugli eventi potenzialmente più rilevanti per la sicurezza. Possiamo scegliere se attivare il rilevamento generico del movimento, quello umanoide, o entrambi, e regolare la sensibilità (alta, media, bassa) per adattarla all’ambiente specifico. Oltre a registrare e notificare, queste videocamere permettono quasi sempre di accedere alla visione in diretta (live streaming) tramite l’app.
Possiamo quindi collegarci in qualsiasi momento e vedere cosa sta succedendo. Non solo: è quasi sempre presente l’audio bidirezionale. Significa che possiamo ascoltare i suoni ambientali catturati dal microfono della telecamera e, tramite l’altoparlante integrato, possiamo parlare attraverso il nostro smartphone e far sentire la nostra voce. Utile per comunicare con chi è vicino alla telecamera o come deterrente (Stiamo chiamando la polizia!). Completano il quadro funzioni come lo zoom digitale, la possibilità di scattare foto (snapshot) e, tramite l’app, la gestione avanzata degli allarmi, magari programmandoli solo in determinate fasce orarie. Insomma, un pacchetto completo per una sicurezza attiva e personalizzabile.
Il vero cervello operativo della nostra videocamera esterna con pannello solare risiede nello smartphone, grazie all’applicazione dedicata. È tramite l’app che possiamo configurare, controllare e sfruttare appieno tutte le potenzialità della telecamera. Prendiamo come esempio l’app Citronic Pro, menzionata nel testo fornito. Il primo passo è, ovviamente, scaricare l’app e registrarsi, solitamente fornendo un indirizzo email e creando una password.
Una volta dentro, si procede con l’accoppiamento della videocamera. Nel caso della Citronic 4G, il processo prevede la scansione di un QR code presente sulla videocamera stessa. L’app guida l’utente passo dopo passo, verificando che la SIM sia inserita e che la videocamera sia accesa e pronta per il collegamento (spesso indicato da un LED lampeggiante). In pochi istanti, smartphone e videocamera sono accoppiati e la telecamera appare nell’elenco dei dispositivi gestiti dall’app. L’app fornisce subito informazioni utili, come la potenza del segnale 4G rilevato dalla videocamera, fondamentale per capire se la posizione scelta garantisce una connessione stabile. A questo punto, si entra nel vivo del controllo. Dalla schermata principale dell’app, possiamo accedere alla visione in diretta.
Qui troviamo i comandi per muovere l’inquadratura (se la telecamera è motorizzata PTZ - Pan, Tilt, Zoom), anche se a volte l’interfaccia può richiedere un po’ di pratica (nel testo si parla di swipe invece di semplici tocchi per muovere la Citronic). Possiamo attivare/disattivare l’audio in ascolto, avviare una registrazione manuale sulla scheda SD, scattare istantanee (snapshot), e passare dalla qualità video standard (SD) a quella alta (HD), tenendo presente che l’HD offre immagini migliori ma consuma più dati e batteria. Troviamo anche il pulsante per attivare l’interfono e parlare attraverso la videocamera.
Ma è nelle impostazioni che l’app rivela la sua potenza. Qui possiamo gestire tutto ciò che riguarda gli allarmi: attivare/disattivare il rilevamento del movimento e/o quello umanoide, regolare la sensibilità, decidere se ricevere le notifiche push e persino programmare gli orari in cui gli allarmi devono essere attivi (ad esempio, solo quando siamo fuori casa). Possiamo definire la durata delle registrazioni automatiche (10, 30 secondi, ecc.) e dove salvarle (scheda SD, cloud a pagamento). Altre impostazioni riguardano la qualità video (frame rate, flusso), l’audio, la gestione della scheda SD (visualizzare lo spazio disponibile, formattarla), l’impostazione dell’ora, e opzioni avanzate come la registrazione su server FTP.
L’app permette anche di gestire eventuali abbonamenti cloud (spesso con prove gratuite) e monitorare il consumo dei dati della SIM. Infine, funzioni come la condivisione dell’accesso alla videocamera con altri utenti (tramite email) e il reset alle impostazioni di fabbrica sono solitamente accessibili tramite l’app. L’applicazione diventa quindi il nostro centro di controllo remoto, indispensabile per gestire la sicurezza in modo flessibile ed efficace.
Che si tratti di un giardino, un campo isolato, una casa disabitata in campagna, un capanno in montagna o persino un traliccio a decine di metri d’altezza per sorvegliare un’ampia area, questa soluzione apre scenari impensabili fino a poco tempo fa. Il cuore di questa innovazione è proprio lui, il pannello solare. Questo piccolo (ma potente) accessorio si collega direttamente alla videocamera esterna, solitamente tramite un cavo USB fornito, e si occupa di ricaricare continuamente la batteria interna. Di giorno, con la luce del sole, la batteria si rigenera, accumulando energia per funzionare anche di notte. Sì, perché queste telecamere sono dotate anche di visione notturna, spesso avanzata, permettendo una sorveglianza efficace 24 ore su 24. L’accoppiata batteria e pannello solare rende la videocamera quasi autosufficiente, liberandoci dalla schiavitù della rete elettrica. Certo, bisogna essere realistici: il pannello ha bisogno di sole.
Se installiamo la nostra videocamera esterna sotto una tettoia fitta o in un bosco sempre in ombra, la ricarica sarà minima e la batteria si esaurirà. È importante quindi scegliere una posizione ben esposta, possibilmente orientata a sud, per massimizzare l’efficienza del pannello solare. Fortunatamente, il cavo di collegamento tra pannello e telecamera è spesso abbastanza lungo da permettere di posizionare il pannello nel punto più soleggiato e la videocamera dove serve effettivamente. Ma l’indipendenza non finisce qui. Molti modelli di questo tipo, pensati proprio per luoghi remoti, abbandonano il Wi-Fi, spesso assente in aperta campagna o zone isolate, in favore di una connessione 4G, utilizzando una SIM dati (a volte inclusa con un piano base, altre volte da acquistare separatamente).
Questo significa che, purché ci sia copertura di rete mobile (e ormai arriva quasi dappertutto), la nostra videocamera esterna con pannello solare può trasmettere immagini e allerte direttamente sul nostro smartphone, ovunque noi siamo. L’installazione è facilitata da staffe e kit di montaggio inclusi, ma attenzione a dove la posizionate: metterla troppo in basso potrebbe renderla un facile bersaglio per i malintenzionati. Un piccolo prezzo da pagare per una libertà di posizionamento senza precedenti.
Indice
- Libertà Energetica e Connettività: Il Cuore della Videocamera Solare 4G
- Installazione Ottimale: Dove e Come Posizionare la Tua Videocamera con Pannello Solare
- Funzionalità Avanzate: Dalla Visione Notturna al Rilevamento Intelligente
- Configurazione e Controllo via App: Gestire la Sicurezza dal Tuo Smartphone
Libertà Energetica e Connettività: Il Cuore della Videocamera Solare 4G
Parliamoci chiaro: quante volte abbiamo desiderato installare una telecamera in quel punto specifico del giardino, magari per tenere d’occhio il capanno degli attrezzi o l’orto, ma abbiamo rinunciato per la difficoltà di portare l’alimentazione elettrica fin lì? O magari in quella casa di campagna, usata solo d’estate, dove non c’è una connessione Wi-Fi stabile? Ecco, la videocamera esterna con pannello solare nasce proprio per rispondere a queste esigenze, regalandoci una libertà senza precedenti.Il concetto è semplice quanto geniale: un pannello solare, collegato alla videocamera, cattura l’energia del sole durante il giorno per ricaricare una batteria interna. Questa batteria alimenta la telecamera quando il sole non c’è, ad esempio di notte o durante giornate molto nuvolose. Il risultato? Un sistema di sorveglianza che, in condizioni di buona esposizione solare, può funzionare ininterrottamente per lunghissimo tempo, potenzialmente senza mai richiedere una ricarica manuale. Pensate alle implicazioni: monitorare cantieri, terreni agricoli, baite isolate, seconde case... luoghi dove tirare un cavo elettrico sarebbe costoso, complicato o semplicemente impossibile. Questa autonomia energetica è il vero punto di forza. Ma non è tutto. Come accennato, queste videocamere spesso dicono addio al Wi-Fi. Come?, direte voi.
Semplice: abbracciano la connettività mobile 4G. All’interno della videocamera si inserisce una SIM dati (proprio come quelle degli smartphone, ma abilitata solo al traffico dati). Alcuni produttori, come Citronic nel modello descritto nel testo, includono una SIM con un pacchetto dati iniziale, offrendo poi piani di abbonamento specifici. In alternativa, si può tranquillamente usare una SIM di un qualsiasi operatore telefonico, scegliendo il piano dati più conveniente. Questa scelta progettuale è fondamentale: elimina la dipendenza da una rete Wi-Fi locale, che spesso manca proprio nei luoghi dove una telecamera solare darebbe il meglio di sé.
Basta che ci sia segnale telefonico (4G, ma spesso funzionano anche con segnali inferiori, seppur con prestazioni ridotte) e la videocamera potrà connettersi a Internet, inviare notifiche e permetterci di vedere le immagini in diretta da remoto tramite l’app dedicata. Certo, la presenza di segnale mobile diventa un requisito, ma la copertura è ormai capillare in gran parte del territorio. Questa combinazione di pannello solare e connettività 4G definisce una nuova categoria di dispositivi per la videosorveglianza esterna, svincolata dai limiti fisici tradizionali e pronta per essere installata davvero ovunque serva un occhio elettronico vigile.
Installazione Ottimale: Dove e Come Posizionare la Tua Videocamera con Pannello Solare
Avere tra le mani una videocamera esterna con pannello solare è entusiasmante, apre un mondo di possibilità. Ma per sfruttarla al meglio, l’installazione e il posizionamento sono cruciali. Non basta piantarla a caso! Dobbiamo considerare due fattori principali: l’esposizione solare per il pannello e l’area da sorvegliare per la videocamera. Partiamo dal pannello solare. Lui è il motore energetico del sistema, quindi deve ricevere più sole possibile.Idealmente, andrebbe posizionato in un punto ben esposto, senza ombre proiettate da alberi, edifici o tettoie per la maggior parte della giornata. L’orientamento verso sud è generalmente il migliore nel nostro emisfero per massimizzare la cattura dei raggi solari. Bisogna anche considerare le stagioni: in inverno, le ore di luce sono meno e il sole è più basso, quindi la carica potrebbe essere inferiore. In questi casi, o se l’esposizione non è ottimale, potrebbe essere necessario smontare la videocamera ogni tanto per una ricarica completa a casa. Fortunatamente, i produttori sono consapevoli di queste esigenze. Il cavo che collega il pannello alla videocamera è spesso abbastanza lungo (come nel modello Citronic descritto, che ha un cavo parecchio lungo).
Questo ci dà flessibilità: possiamo montare il pannello sul tetto, su un palo o in un punto molto soleggiato, e poi far scendere il cavo fino alla videocamera, posizionata magari qualche metro più in basso o in un punto più strategico per l’inquadratura, anche se meno esposto al sole diretto. Il kit di montaggio di solito include staffe sia per la videocamera sia per il pannello, oltre a tasselli e a volte persino un adesivo guida per forare con precisione. Passiamo alla videocamera vera e propria. Dove metterla? Le indicazioni generali suggeriscono un’altezza di 2-3 metri dal suolo. Questo la tiene fuori dalla portata immediata di eventuali malintenzionati (anche se il rischio furto esiste sempre per oggetti lasciati all’esterno) e offre un buon angolo di visuale.
È consigliato anche inclinarla leggermente verso il basso, circa 15 gradi rispetto al suolo, per ottimizzare il campo visivo e il rilevamento del movimento, evitando di puntare direttamente verso il sole che potrebbe abbagliare l’obiettivo. Un aspetto interessante emerso dai test sulla Citronic è che il rilevamento del movimento funziona meglio quando l’oggetto (o la persona) attraversa il campo visivo lateralmente, piuttosto che avvicinandosi frontalmente. Quindi, se possibile, posizionare la telecamera in modo che l’area di passaggio sensibile sia percorsa in diagonale rispetto all’obiettivo può migliorare l’efficacia degli allarmi.
Ricapitolando: pannello al sole (possibilmente a sud), videocamera all’altezza giusta (2-3m), leggermente inclinata e posizionata strategicamente per il rilevamento laterale. Seguendo questi accorgimenti, la nostra videocamera esterna solare lavorerà al meglio delle sue possibilità.
Funzionalità Avanzate: Dalla Visione Notturna al Rilevamento Intelligente
Una videocamera esterna con pannello solare non è solo un dispositivo autonomo dal punto di vista energetico e di connessione, ma è anche un concentrato di tecnologia pensato per offrire una sorveglianza efficace e intelligente. Vediamo alcune delle funzionalità chiave che spesso troviamo in questi dispositivi, prendendo spunto da quanto descritto per il modello Citronic. Prima di tutto, la visione notturna. Essenziale per una sorveglianza H24, permette alla telecamera di vedere anche nel buio più completo. Spesso si avvale di LED infrarossi (invisibili all’occhio umano) che illuminano la scena, restituendo immagini in bianco e nero.Alcuni modelli, come sembra suggerire il testo parlando di luce bianca, potrebbero avere anche LED a luce visibile che si attivano al rilevamento di movimento, permettendo una visione notturna a colori e fungendo anche da deterrente. Altra funzione fondamentale è il rilevamento del movimento (PIR - Passive Infrared sensor). Quando la telecamera percepisce un movimento nel suo raggio d’azione, si sveglia e inizia a registrare un breve filmato (la durata è spesso impostabile, ad esempio 10 o 30 secondi) sulla scheda microSD interna (quasi sempre necessaria e da acquistare a parte) o, se attivato, sul cloud. Contemporaneamente, invia una notifica push al nostro smartphone tramite l’app dedicata. Qui entra in gioco un’intelligenza artificiale sempre più diffusa: il rilevamento umanoide o riconoscimento della figura umana. Questa funzione è importantissima perché permette di filtrare i falsi allarmi.
Invece di attivarsi per ogni foglia mossa dal vento, un animale che passa o i fari di un’auto, la telecamera si attiva solo quando rileva una persona. Questo riduce drasticamente le notifiche inutili e concentra l’attenzione (e il consumo di batteria e dati) sugli eventi potenzialmente più rilevanti per la sicurezza. Possiamo scegliere se attivare il rilevamento generico del movimento, quello umanoide, o entrambi, e regolare la sensibilità (alta, media, bassa) per adattarla all’ambiente specifico. Oltre a registrare e notificare, queste videocamere permettono quasi sempre di accedere alla visione in diretta (live streaming) tramite l’app.
Possiamo quindi collegarci in qualsiasi momento e vedere cosa sta succedendo. Non solo: è quasi sempre presente l’audio bidirezionale. Significa che possiamo ascoltare i suoni ambientali catturati dal microfono della telecamera e, tramite l’altoparlante integrato, possiamo parlare attraverso il nostro smartphone e far sentire la nostra voce. Utile per comunicare con chi è vicino alla telecamera o come deterrente (Stiamo chiamando la polizia!). Completano il quadro funzioni come lo zoom digitale, la possibilità di scattare foto (snapshot) e, tramite l’app, la gestione avanzata degli allarmi, magari programmandoli solo in determinate fasce orarie. Insomma, un pacchetto completo per una sicurezza attiva e personalizzabile.
Configurazione e Controllo via App: Gestire la Sicurezza dal Tuo Smartphone
Il vero cervello operativo della nostra videocamera esterna con pannello solare risiede nello smartphone, grazie all’applicazione dedicata. È tramite l’app che possiamo configurare, controllare e sfruttare appieno tutte le potenzialità della telecamera. Prendiamo come esempio l’app Citronic Pro, menzionata nel testo fornito. Il primo passo è, ovviamente, scaricare l’app e registrarsi, solitamente fornendo un indirizzo email e creando una password.
Una volta dentro, si procede con l’accoppiamento della videocamera. Nel caso della Citronic 4G, il processo prevede la scansione di un QR code presente sulla videocamera stessa. L’app guida l’utente passo dopo passo, verificando che la SIM sia inserita e che la videocamera sia accesa e pronta per il collegamento (spesso indicato da un LED lampeggiante). In pochi istanti, smartphone e videocamera sono accoppiati e la telecamera appare nell’elenco dei dispositivi gestiti dall’app. L’app fornisce subito informazioni utili, come la potenza del segnale 4G rilevato dalla videocamera, fondamentale per capire se la posizione scelta garantisce una connessione stabile. A questo punto, si entra nel vivo del controllo. Dalla schermata principale dell’app, possiamo accedere alla visione in diretta.
Qui troviamo i comandi per muovere l’inquadratura (se la telecamera è motorizzata PTZ - Pan, Tilt, Zoom), anche se a volte l’interfaccia può richiedere un po’ di pratica (nel testo si parla di swipe invece di semplici tocchi per muovere la Citronic). Possiamo attivare/disattivare l’audio in ascolto, avviare una registrazione manuale sulla scheda SD, scattare istantanee (snapshot), e passare dalla qualità video standard (SD) a quella alta (HD), tenendo presente che l’HD offre immagini migliori ma consuma più dati e batteria. Troviamo anche il pulsante per attivare l’interfono e parlare attraverso la videocamera.
Ma è nelle impostazioni che l’app rivela la sua potenza. Qui possiamo gestire tutto ciò che riguarda gli allarmi: attivare/disattivare il rilevamento del movimento e/o quello umanoide, regolare la sensibilità, decidere se ricevere le notifiche push e persino programmare gli orari in cui gli allarmi devono essere attivi (ad esempio, solo quando siamo fuori casa). Possiamo definire la durata delle registrazioni automatiche (10, 30 secondi, ecc.) e dove salvarle (scheda SD, cloud a pagamento). Altre impostazioni riguardano la qualità video (frame rate, flusso), l’audio, la gestione della scheda SD (visualizzare lo spazio disponibile, formattarla), l’impostazione dell’ora, e opzioni avanzate come la registrazione su server FTP.
L’app permette anche di gestire eventuali abbonamenti cloud (spesso con prove gratuite) e monitorare il consumo dei dati della SIM. Infine, funzioni come la condivisione dell’accesso alla videocamera con altri utenti (tramite email) e il reset alle impostazioni di fabbrica sono solitamente accessibili tramite l’app. L’applicazione diventa quindi il nostro centro di controllo remoto, indispensabile per gestire la sicurezza in modo flessibile ed efficace.
Video Tutorial
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04/04/2025 - Videocamera solare con sim -
Written by Mokik