Anche per questo, il Festival approda alla sua ventunesima edizione come se fosse la prima: sulle ali dell’entusiasmo, ma con un’esperienza acquisita sul campo che gli consente di sfoderare un cartellone coi fiocchi, di quelli che i garage-maniacs si sognano di notte. Qualche nome? I Fuzztones di Rudi Protrudi, che cedono a una corte durata vent’anni e finalmente si presentano sul palco di Salsomaggiore nientemeno che con James Lowe, voce dei leggendari Electric Prunes. Oppure Arthur Brown, veterano che ha scritto pagine memorabili nella storia del rock dagli anni sessanta ad oggi. O ancora i titolari del migliore rock’n’roll show del momento: Jim Jones Revue, londinesi con gli MC5 nel cuore, nella mente e nei muscoli. Solo per citarne tre, di nomi, ma in realtà la lista è ben più lunga, farcita di dj set, eventi collaterali e (questo non sta scritto da nessuna parte ma chi frequenta il Festival lo sa bene) il tutto in un’atmosfera rilassata all’insegna del divertimento puro: gruppi a parte, è questo il segreto che ha portato il Festival a crescere esponenzialmente, da quel giugno del 1993 ad oggi.
In ogni caso, bilanci a parte, Salsomaggiore per il settimo anno consecutivo si appresta ad ospitare la più bella e ricca kermesse garage dell’estate, cinque giorni di full immersion totale nei suoni e nelle atmosfere sixties, alla faccia della crisi e della depressione diffusa. Col Festival Beat, per qualche giorno, possiamo tutti staccare la spina: mica poco, se ci pensate.
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Festival Beat XX